Quando si decide di mettere al mondo o adottare un figlio, si dà vita anche ad un nuovo ruolo: il genitore.
Al di là delle emozioni che la notizia di un figlio in arrivo può suscitare, il ruolo genitoriale prende forma spesso da molteplici dubbi e paure.
La paura che qualcosa possa andare storto. La paura di non saper conciliare la genitorialità con il lavoro. La paura di distanziarsi dal/dalla proprio/a partner. La paura di trascurare il/la proprio/a partner. La paura di non riuscire a garantire la sopravvivenza del bambino. La paura di non essere "naturalmente" dotati per fare i genitori. La sensazione di perdere tutto ciò che precedentemente eravamo. La sensazione di non essere in grado di ricoprire i ruoli che si sono rivestiti sino a quel momento con il partner, con i familiari, con i colleghi ed amici.
Come ricoprire il ruolo del genitore?
Non ci sono risposte preconfezionate e universali a questa domanda. Si può essere genitori in tantissimi modi, si può cambiare modo di esserlo strada facendo, si possono commettere degli errori e ci si può migliorare sempre. Ci sono, però, dei ragionamenti su alcuni punti importanti che si possono fare (anche con carta e penna) e che potremmo rimodulare via via con la crescita della prole.
-Quale obiettivo ci diamo in quanto genitori? Il lungo percorso da genitore quale orizzonte potrebbe seguire? Darsi un obiettivo generale, anche se può sembrare scontato, si rivela fondamentale nei momenti in cui sembra di aver perso la via, per scegliere le strategie migliori, per individuare le azioni migliori.
-Come ci immaginiamo essere in quanto genitori? Quali strategie ci piacerebbe utilizzare per occuparci della crescita della prole? Cosa ci piacerebbe fare con il/la figlio/a?
-Cosa abbiamo imparato dall'essere figli? Anche noi abbiamo ricoperto e/o ricopriamo il ruolo di figli. In base alla nostra esperienza, cosa possiamo anticipare sulle esigenze dei figli? Quali strategie dei nostri genitori/tutori "hanno funzionato" di più? Quali modi di fare dei nostri genitori/tutori sono stati efficaci? Quali meno efficaci?
-Come vorremmo ascoltare il/la figlio/a? Il dialogo rimane l'arma migliore in qualsiasi relazione per capire l'altro e farci capire dall'altro. Come vorremmo dialogare con la prole? Ci sono alcuni argomenti che ci spaventano/vorremmo evitare? Come mai? Di cosa e come potrebbero parlarci i nostri figli? Di cosa e come potremmo parlare con i figli?
-Come gestiamo gli altri ruoli che ricopriamo? Il ruolo da genitore non annulla gli altri ruoli che ricopriamo e che fanno parte della nostra vita. Dedicarsi alla prole non vuol dire dimenticarsi di sé stessi, delle altre cose che ci fanno stare bene. Occuparsi di sè, trovando un equilibrio tra tutti i ruoli che si ricoprono ( lavoratore/trice, partner, amico/a, figlio/a, fratello/sorella, sportivo/iva, ecc..) consente di stare in Salute. La messa in disparte delle nostre esigenze non si rivela garanzia dell'essere "genitore migliore".
-A chi e in cosa possiamo delegare? Chiaramente essere genitore vuol dire essere responsabili della vita altrui (fino la maggiore età della prole). Essere responsabili non vuol dire, però, saper fare tutto. L'imprenditore è certamente il responsabile della sua azienda, ma, per portarla avanti efficacemente, non può nè sapere nè fare tutto da solo. Individuare quali mansioni possiamo delegare e quali figure possono svolgerle è un primo passo. Chiedere una mano non è mai sintomo di fallimento!
-Come si stabiliscono le regole da dare alla prole? In ogni relazione ci sono delle regole espresse e/o taciute. Come vorremmo trasmetterle al figlio/a? Le regole, se non argomentate, diventano delle imposizioni. Se vengono descritte e spiegate, possono diventare dei patti condivisi tra genitori e figli e, quindi, hanno molte più possibilità di essere rispettate. Come si possono decidere con l'altro genitore? Sia se si è una coppia che sta insieme, sia se si è separati, ai figli servono regole chiare e ben definite. Diviene, così, buona abitudine stabilirle (soprattutto le più impattanti nella vita dei figli, ad esempio quelle che riguardano l'educazione, lo stare con gli altri, la gestione del denaro, la gestione del tempo libero/uscite) comunemente insieme all'altro genitore, in modo da non creare confusione nei figli nè motivi di contrasto.Sono una giovane donna laureata in Psicologia Clinico-dinamica e iscritta all'Albo degli Psicologi della Regione Siciliana. Sin dai primi esami universitari il mio interesse si è focalizzato su tutto ciò che riguarda le interazioni, la salute personale e comunitaria. Ho scelto di aprire il Blog con l'obiettivo di divulgare ciò che il senso scientifico mette a disposizione anche ai non esperti in materia.
Rosita Solarino - Psicologa e Mediatrice: Via Cavallotti, 35 Ispica (RG) 97014 - P.IVA 01726760885
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