La mediazione scolastica costituisce lo strumento di gestione del conflitto tra i membri della comunità scolastica, che va a ridefinire le potenzialità delle interazioni pregiudicare dal rigido ancoraggio a posizioni contrapposte. Con la promozione della mediazione scolastica si riduce, quindi, l’impiego di dispositivi punitivi per districare i contrasti tra i vari membri (e ruoli) appartenenti alla comunità scolastica. Da una parte, infatti, la punizione mette in evidenza due polarità all’interno degli assetti interattivi, quali quella dei perdenti/devianti e quella dei vincitori/giusti, e fa sì che queste polarità si mantengono nel tempo.
La mediazione scolastica coinvolge i vari ruoli presenti all’interno della comunità scolastica: studenti, docenti, dirigente, personale ATA, segreteria, genitori.
Durante il percorso della mediazione scolastica, si promuove la partecipazione e la responsabilizzazione dei membri coinvolti nella controversia per poter definire un obiettivo comune che consenta di generare una realtà terza da quella portata dalle parti in conflitto. Il percorso di mediazione consente di definire nuove regole interattive all’interno della comunità scolastica che gestiscono in anticipazione le interazioni scolastiche, promuovendo coesione sociale all’interno della comunità.
Il ruolo del mediatore è terzo rispetto alle parti, imparziale e garante di riservatezza rispetto i contenuti portati. Il suo obiettivo è quello di facilitare le parti nel trovare e consolidare un obiettivo comune, promuovendo in esse competenze gestionali in merito alle situazioni conflittuali.
Rosita Solarino - Psicologa e Mediatrice: Via Cavallotti, 35 Ispica (RG) 97014 - P.IVA 01726760885
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